Kitesurf: Le origini

Come è nato e come si e sviluppata questa disciplina?

L’uso di aquiloni per trainare oggetti o persone è una pratica che risale al 1200, in Cina. In occidente, tra il 1820 e il 1830, George Pocock, un insegnante inglese con la passione per le invenzioni, usò un aquilone a 4 cavi di sua progettazione per farsi trainare a bordo di una carrozza nelle campagne di Bristol. Nel 1901 Samuel Franklin Cowdery attraversò lo stretto della Manica a bordo di un oggetto a metà strada tra una mongolfiera e un aquilone.

Kitesurf: lo origini

Bisognerà però aspettare gli anni 70 per poter individuare qualcosa di più simile a quello che oggi intendiamo come kitesurf.

Nel 1978, Ian Day, a bordo del suo catamarano Tornado, toccava già i 40 km/h trainato da un aquilone.Nel 1995 Jimmy Lewis, famoso shaper hawaiiano, inizia a sperimentare le prime tavole bidirezionali da Kite surf, assieme ad uno dei pionieri del Kite, Lou Wainman, consacrandosi nel 1999 come il primo ad aver sviluppato in maniera concreta il primo bidirezionale funzionale. Rispetto al windsurf (disciplina quest’ultima tecnicamente più difficile e fisicamente più impegnativa) la caratteristica che ha agevolato l’espansione del kitesurf negli ultimi anni in maniera così massiccia è proprio la facilità e rapidità con cui si può imparare a planare e, in seguito, a compiere salti ed evoluzioni aeree. Tali caratteristiche hanno fortemente ampliato il numero dei praticanti, in quanto lì dove il windsurf in determinate condizioni richiede elevate capacità tecniche e buone doti atletiche, il kitesurf ha permesso ad una platea di soggetti meno preparati in tal senso, di cimentarsi in condizioni meteomarine impegnative.

L'attrezzatura:

Per praticare questo sport sono necessarie le seguenti attrezzature: aquilone o ala (non “vela”) completo di barra e linee e leash di sicurezza del kite (attenzione non è il leash della tavola);tavola da kitesurf; trapezio con coltellino taglialinee; attrezzatura di sicurezza (giubbotto protettivo e/o galleggiante, casco, muta o lycra a seconda del clima e temperatura).La scelta dell’attrezzatura dipende da due variabili: dal peso del kiter (chi guida l’aquilone) e dalla situazione ventosa dello spot usato (cioè della zona di pratica). Il concetto base è questo: meno vento c’è più deve essere grande l’ala per sollevare lo stesso peso, questo incide quasi in analoga maniera anche sulle dimensioni della tavola.

 

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